Tenda da tetto:10 domande a… SlowTrip.

Tenda da tetto nel bosco

Dormire in una tenda sul tetto dell’auto , un’invenzione orgogliosamente italiana che ha già una manciata di decenni sulle spalle.

Affidabile compagna di viaggio per chi cerca l’avventura e sceglie di esplorare il mondo in modalità wild. Qualche volta se ne vede comparire qualcuna anche nei campeggi (In Croazia ne avevamo notate parecchie).

Che ci sia un interesse crescente attorno a questa “soluzione per viaggiare” l’avrà intuito anche chi è stato al Salone del Camper negli ultimi anni. Infatti, sempre più marchi espongono la loro tenda da tetto.

Anche noi non siamo indenni al fascino di questa alternativa, quindi abbiamo voluto sognare un po’ facendo le nostre solite “10 domande” a una famiglia con bambini piccoli che l’ha scelta.

Chi sono

Sui social si fanno chiamare SlowTrip La Trippa Lenta , non abbiamo ancora avuto il piacere di conoscerci dal vivo, ma abbiamo già scoperto di avere tante cose in comune: facciamo viaggi in caravan , la passione per il vintage, 2 figlie della stessa età che vivrebbero con le galosce ai piedi.

Interno caravan Nardi

10 domande a SlowTrip La Trippa Lenta

Chi siete?

Siamo una famiglia italo-argentina che ama viaggiare.

Annalisa e Diego, classe 1980, entrambi camperisti da bambini, poi velisti e viaggiatori zaino in spalla, prima ognuno per conto suo, poi insieme. Dal Western Australia in 4×4+tenda, alla Cina in solitaria in treno, dal Kurdistan in Doblò, all’homestay nella Foresta Amazzonica, non ci siamo fatti mancare nulla. Eppure c’è ancora molto da scoprire.

Matteo e Cecilia, classe 2016 e 2018; nonostante praticamente metà della nostra vita sia stata condizionata dalla pandemia, amiamo le gite: ci addormentiamo la sera in macchina e, quando ci risvegliamo il giorno dopo nella nostra casetta viaggiante, siamo come per magia in un posto nuovo, tutto da esplorare. Abbiamo un patto con mamma e papà: li seguiamo in ogni nuova avventura, sempre che, ogni giorno, si passi almeno da un parco giochi o da una fattoria.

Nel 2017 abbiamo adottato la “Patty”, la nostra caravan d’epoca compagna di mille avventure e nel 2021 è arrivata la “Signora Combi“, la nostra “nuova” tenda da tetto.

Roulotte vintage

Perché avete scelto la tenda da tetto?

Guardando le pagine Facebook di altri viaggiatori e di fuoristradisti ci è venuta voglia di sperimentare e di uscire dalla nostra comfort zone. Inizialmente volevamo far provare  ai bimbi il campeggio libero in tenda (bivacco)…. poi abbiamo scoperto la Family offroad, abbiamo conosciuto VANghella con la sua tenda da tetto e abbiamo capito quale sarebbe stata la nostra alternativa alla caravan! 

Cosa bisogna considerare prima di comprare una tenda da tetto?

Prima di tutto la scelta dipende dal numero di persone che dovranno dormire in tenda. Noi avevamo esigenze molto particolari: siamo in quattro, mentre di solito le tende da tetto sono da due/massimo tre persone.

Generalmente le famiglie con bambini attrezzano anche il veicolo per dormirci dentro, ma noi volevamo evitarlo. 

Bisogna poi valutare le dimensioni della vettura: le tende a guscio rigido (tipo Maggiolina) occupano tutto il tetto ma da aperte non fuoriescono dalla sagoma del veicolo.Le tende a libro (tipo Swisskings), invece, sono più compatte e lasciano spazio per caricare altri oggetti sul portapacchi; sono però più alte (cosa da considerare se si vuole parcheggiare in un garage) e, da aperte, fuoriescono dalla sagoma del veicolo, precludendo così, in teoria, la sosta libera.Il peso di una tenda da tetto si aggira sui 60/70 kg: bisogna scegliere delle barre da tetto con portata adeguata in carico dinamico; per quanto riguarda il carico statico si può stare tranquilli, considerato che la struttura dell’auto è fatta per sopportare il proprio preso in caso di ribaltamento.

Pensare anche a come issare la tenda sul tetto, dato il suo discreto peso. Noi riusciamo a movimentare la tenda a terra in due adulti, ma non riusciamo a metterla sul fuoristrada a mano (dovremmo essere in quattro per farlo in sicurezza). Quindi, se non si vogliono scomodare amici o vicini ogni volta che si vuole fare un’uscita, bisogna ingegnarsi un po’. Noi abbiamo installato un verricello manuale sopra la bascula del garage e, per un pelo, riusciamo a sollevare abbastanza la tenda, così da poterci infilare sotto con l’auto quando la dobbiamo caricare.

Quanto alle caratteristiche tecniche, come per tutte le cose, bisogna prima capire che uso se ne farà.

Per esempio noi (avendo già la caravan) non faremo viaggi lunghi in tenda e non la useremo con maltempo o in inverno. Per questo non ci serviva una tenda super tecnica e abbiamo basato la nostra scelta sulle dimensioni: ci bastava che fosse comoda dormirci in quattro ed economica, essendo un esperimento destinato ad un uso occasionale.

Dove rivolgersi per comprare una tenda da tetto?

Noi, cercandola usata, l’abbiamo trovata su subito.it, ma tenevamo d’occhio anche il marketplace di Facebook e tutti i gruppi dedicati dove c’è molto fermento.

Una volta la tenda da tetto era prerogativa dei fuoristradisti, ma sta prendendo piede anche per il turismo itinerante e il mercato dell’usato è abbastanza attivo.

Poi, ovviamente, i negozi delle marche più blasonate hanno i loro store online: Thule, Swisskings, Autohome etc etc.

Quale tenda da tetto avete scelto?

Dati i precedenti, non potevamo che schegliere una tenda d’epoca: una “Combi-camp 100” degli anni 80, a guscio rigido ma con apertura a libro. La Combi-camp è una ditta storica danese che produce, ancora oggi, ottimi carrelli tenda: questa tenda da tetto, l’unica che abbiano mai prodotto, probabilmente fu un esperimento a cui non diedero seguito.

Per noi è perfetta perché riusciamo a dormirci molto comodamente in 4, essendo composta da due letti matrimoniali: aperta è quasi 4 metri per 1,35; noi, che non siamo altissimi, riusciamo a stare in piedi nella parte centrale, cosa molto comoda quando ti devi cambiare. Praticamente è un carrello tenda senza assale. 

Purtroppo al giorno d’oggi non esiste più nulla del genere, nè come dimensioni, nè come tipologia. Quando siamo andati a vederla ci è piaciuta subito, come anche le persone che ce l’hanno venduta: il precedente proprietario era un artista che la usava per viaggiare con la famiglia “in caso non trovassero un albergo”, ora abbiamo anche una sua stampa in casa!

Tenda da tetto Combicamp

Come è stata la prima uscita con la ” Signora Combi”?

Abbiamo voluto testare la tenda prima che arrivasse il freddo: quindi, non appena ultimato  il minimo sindacale dei lavori (lavaggio – impermeabilizzazione – materassi nuovi), siamo partiti per un raffazzonato weekend di prova, con il fuoristrada prestato dalla nonna, cose a caso buttate nel baule e tante bizzarre coincidenze che si accumulavano.

 Un amico caravanista ci propone di passare il fine settimana insieme sul lago di Tenno; poi scopriamo che a Tenno si terrà, nello stesso weekend, un raduno di tende da tetto; poi scopriamo che, proprio a Tenno, c’è un’altra tenda da tetto identica alla nostra (probabilmente le uniche due rimaste al mondo!).

Dovevamo proprio andarci con la “Signora Combi” a Tenno!Ci serviva una sosta intermedia per il venerdì sera (perchè volevamo assolutamente che la prima notte in tenda fosse in libera) e, quasi in simultanea, leggiamo due post di un equipaggio in camper e di un altro in tenda da tetto che la settimana precedente erano stati a Storo, in un bel bosco tranquillo di fianco a una cascata. Aggiudicato!

Cosa vi aspettate da questa nuova avventura?

La comfort zone ci sta, da sempre, un po’ stretta; crediamo che le esperienze magiche e le avventure indimenticabili ne siano sempre al di fuori, un po’ più in là.

Quindi ci aspettiamo un po’ di scomodità ma tante soddisfazioni!

Iniziamo questa nuova avventura senza però abbandonare nè lo zaino dei nostri viaggi “da giovani”, nè la caravan: abbiamo semplicemente più possibilità di scelta, a seconda della meta e dell’occasione.

Ci parlate un po’ della vostra roulotte vintage?

Siccome siamo viaggiatori con esigenze particolari, cercavamo una caravan autonoma, coibentata, adatta all’uso itinerante e fuori dalle strutture, non costosa.

La prima roulotte che eravamo andati a vedere era stata un trauma: non aveva il bagno! Mica ce lo immaginavamo che una caravan potesse non averlo!Da lì ci siamo messi a studiare le varie marche e, scoperta la Nardi, abbiamo deciso che dovesse essere nostra.

Struttura in alluminio aeronautico, riscaldamento a pavimento, batteria di serie, serbatoi, freni elettrici (a differenza di quelli a repulsore, in discesa non si surriscaldano e non danno problemi con le retromarce), ventilazione estiva e invernale, serpentina antigelo, gradino estraibile. Insomma, nel 1978 erano avanti anni luce rispetto a tante caravan attuali.

Inoltre è leggera (la nostra auto può trainare al massimo 1300kg), è agile, essendo larga 2.10 m ed è super luminosa: stare nella nostra dinette panoramica con tutti i finestroni aperti è come stare in una veranda, senza tutto il disagio di dover montare tendalini, tavoli e sedie.Infatti non mangiamo quasi mai fuori.

Interno roulotte Nardi

Abbiamo adottato la nostra Patty (all’anagrafe Nardi Patrizia 3, classe 1978) nel maggio del 2017, grazie a Fabio, un appassionato caravanista che, quando ha letto su un gruppo Facebook che cercavamo una Nardi, ci ha proposto la sua. Sulla fiducia, con una macchina in prestito, siamo andati fino ad Asti a vederla: siamo tornati a casa con un’ottima caravan e un amico in più.

Roulotte vintage

Vi andrebbe di raccontarci come vivono i vostri bambini la vita en plein air?

In realtà noi non facciamo vita da campeggio: abbiamo la fortuna di vivere in campagna, quindi, se vogliamo stare all’aria aperta o fare una grigliata con gli amici, lo facciamo in tutta comodità a casa.

Usiamo la caravan e useremo la tenda per viaggiare e, dato che ci spostiamo prevalentemente la sera, utilizzare i camping, con i loro orari di check-in e check-out, sarebbe impossibile.

Preferiamo posizionarci in un bel posto: al risveglio chiediamo ai bimbi (che in quel posto ci sono arrivati da addormentati) di indovinare dove siamo, prima ascoltando i rumori, poi sbirciando dagli scuri.

Il loro entusiasmo quando scoprono di essere in un bosco, su una montagna, in mezzo a una mandria di cavalli o di fronte ad un lago è sempre un momento magico. Ci godiamo la colazione in mezzo alla natura e poi via a visitare, esplorare, camminare.

Qual è il viaggio che vi è piaciuto di più finora?

Ogni viaggio è una storia e a noi le storie piacciono molto e finisce che ci affezioniamo. Scegliere è difficile! 

Potremmo citare l’Andalusia, dove abbiamo trainato la Patty attraverso un deserto degno dei migliori film western. Oppure il Lussemburgo con le sue montagne selvagge e i suoi incredibili canyon (l’avresti mai detto?). I Pirenei, affrontati con tutta l’incoscienza del nostro primo viaggio lungo in caravan e la nostrana Sicilia, perchè dormire immersi nel profumo dei fichi d’India ha sempre il suo fascino. Oppure la Garfagnana, perchè ti insegna che per andare da A a B può volerci tempo. Tanto tempo. 

Per Matteo è quando abbiamo dormito vicino a una malga trentina e un pastore gli ha insegnato i segreti del mestiere; per Cecilia è un lago dell’Irpinia con un favoloso parco giochi d’alta quota.

Qual  è il viaggio che sognate con la tenda da tetto (o con la caravan) ?

Con la tenda da tetto sogniamo l’Islanda…ma probabilmente inizieremo con l’esplorazione delle nostre montagne tra il Bresciano e e la Bergamasca. Fatta un po’ di esperienza, vorremmo affrontare l’Alta via del sale, una spettacolare strada bianca ex-militare che collega le Alpi Piemontesi e Francesi al Mare Ligure. Con la caravan invece sogniamo di spingerci più a Oriente possibile:Turchia, Dagestan, Persepoli e poi chissà…

Grazie ad Annalisa e Diego per le foto e la loro disponibilità, li aspettiamo prossimamente per scoprire le loro nuove avventure.

Potete seguire le loro avventure  sulla loro pagina Instagram e Facebook.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato.